De arte venandi cum avibus ("Sull'arte di cacciare con gli uccelli") è un trattato dell'imperatore Federico II di Svevia sull'attività venatoria. Il manoscritto conservato alla Biblioteca Vaticana (codice Pal. Lat. 1071) è la redazione più nota per le illustrazioni, ma contiene solo i primi due libri: si tratta di un codice di 111 fogli di pergamena di dimensioni pari approssimativamente a cm. 24,5x36, commissionata a Napoli dal figlio di Federico, Manfredi re di Sicilia, intorno al 1260. Un altro manoscritto, redatto a cura di un altro figlio dell'imperatore, re Enzio, durante la sua detenzione a Bologna, si conserva nella Biblioteca Universitaria di Bologna (Lat. 717) e contiene sei libri, quindi un'edizione più estesa, ma non necessariamente completa del trattato.
Contenuto
L'opera consiste in un trattato di falconeria, cioè sui sistemi di allevamento, addestramento e impiego di uccelli rapaci (propriamente falchi) nella caccia
(soprattutto ad altri uccelli, tutti accuratamente descritti
nell'opera). Nella genesi dell'opera ebbero una notevole importanza
precedenti trattati di cui Federico II aveva disponibilità, come il De arte bersandi di Guicennas e il De scientia venandi per aves (il cosiddetto Moamyn latino), traduzione di un testo arabo effettuata dal siriano Teodoro di Antiochia (Maestro Teodoro), su richiesta di Federico.
- nel libro I vengono classificati gli uccelli (acquatici, terrestri e intermedi; rapaci e non rapaci); si tratta delle migrazioni e delle caratteristiche biologiche e morfologiche degli uccelli, si descrivono gli organi esterni e interni delle varie specie, con particolare attenzione alle ali, del piumaggio e delle particolarità del volo;
- il libro II tratta delle attrezzature per esercitare la falconeria, delle modalità della cattura dei falchi e della loro nutrizione, della cigliatura (la cucitura delle palpebre per renderli più docili), dell'addestramento, delle caratteristiche del falconiere;
- libro III contiene la descrizione delle complesse fasi dell'addestramento del falco a piedi, a cavallo e alla traina, e dell'addestramento dei cani da caccia;
- il libro IV è dedicato alle modalità della caccia alla gru con il girfalco;
- nel libro V si parla dell'addestramento del falco sacro alla caccia all'airone;
- Il libro VI tratta della caccia con il falco pellegrino agli uccelli acquatici.
Nell'esemplare della Vaticana, pur ridotta ai primi due libri, sono
presenti oltre 500 immagini di uccelli (che descrivono circa 80 specie
animali) eseguite con sorprendente precisione. Va notata la cura nella
scelta dei colori del piumaggio e il dettaglio delle particolarità
anatomiche, frutto evidentemente di attente osservazioni. La decorazione
è composta dalle illustrazioni a colori degli uccelli e dei falconieri,
dalle iniziali dei capitoli decorate, tradizionalmente in rosso e
azzurro alternativamente, e dai titoli dei capitoli rubricati. Non tutto
è stato portato a termine: in particolare le iniziali decorate si
interrompono al f. 36 mentre ai ff. 94-100 le immagini non sono state
colorate.
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